Calma apparente

Calma apparente Lyrics

Song Calma apparente
Artist Sklero
Artist C-Lance
Album Controvento
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作词 : Jody Musso
作曲 : Craig Lanciani
Fuori stava piovendo una notte senza stelle
la città stava dormendo mentre lui cuciva pelle
una calma apparente macchie sopra piastrelle
rosso ardente sopra il nero come coccinelle
nessuno immaginava quello che stava accadendo
qualcosa in quella stanza si stava ricomponendo
rumori di fondo in fondo al bosco nero
un luogo immondo che sembrava un cimitero
corvi scuri sopra il tetto della cava abbandonata
lucidavano il becco sopra carta vetrata
la stagione della caccia appena cominciata
cicatrici sulla faccia espressione allucinata
fiutava l'odore delle prede già da lontano
molti si aggrapparono alla fede fu tutto vano
si era risvegliato dal letargo dell'inverno
come un pipistrello cacciato fuori dall'inferno
il tempo si era fermato luccicante l'asfalto bagnato
che brillava sotto i fari di un furgone truccato
spinto alla velocità del vento sulla tangenziale
nessun mortale avrebbe mai potuto scappare
il suo respiro una trappola mortale
passione carnale che non poteva controllare
la sua voglia di mangiare un gioco brutale
speronava le sue vittime per farle schiantare
segni evidenti sopra le lamiere che graffiava
era un essere diabolico che si rigenerava
nutrendosi degli organi dei corpi che sventrava
dopo li ricamava con un filo fatto con la bava
li trascinava sul cassone dietro e se ne andava
fischiettava un canzone che ti tormentava
quella notte nessun folle poté più prender sonno
e quando venne giorno nessuno fece ritorno
zuo ci : Jody Musso
zuo qu : Craig Lanciani
Fuori stava piovendo una notte senza stelle
la citta stava dormendo mentre lui cuciva pelle
una calma apparente macchie sopra piastrelle
rosso ardente sopra il nero come coccinelle
nessuno immaginava quello che stava accadendo
qualcosa in quella stanza si stava ricomponendo
rumori di fondo in fondo al bosco nero
un luogo immondo che sembrava un cimitero
corvi scuri sopra il tetto della cava abbandonata
lucidavano il becco sopra carta vetrata
la stagione della caccia appena cominciata
cicatrici sulla faccia espressione allucinata
fiutava l' odore delle prede gia da lontano
molti si aggrapparono alla fede fu tutto vano
si era risvegliato dal letargo dell' inverno
come un pipistrello cacciato fuori dall' inferno
il tempo si era fermato luccicante l' asfalto bagnato
che brillava sotto i fari di un furgone truccato
spinto alla velocita del vento sulla tangenziale
nessun mortale avrebbe mai potuto scappare
il suo respiro una trappola mortale
passione carnale che non poteva controllare
la sua voglia di mangiare un gioco brutale
speronava le sue vittime per farle schiantare
segni evidenti sopra le lamiere che graffiava
era un essere diabolico che si rigenerava
nutrendosi degli organi dei corpi che sventrava
dopo li ricamava con un filo fatto con la bava
li trascinava sul cassone dietro e se ne andava
fischiettava un canzone che ti tormentava
quella notte nessun folle pote piu prender sonno
e quando venne giorno nessuno fece ritorno
zuò cí : Jody Musso
zuò qǔ : Craig Lanciani
Fuori stava piovendo una notte senza stelle
la città stava dormendo mentre lui cuciva pelle
una calma apparente macchie sopra piastrelle
rosso ardente sopra il nero come coccinelle
nessuno immaginava quello che stava accadendo
qualcosa in quella stanza si stava ricomponendo
rumori di fondo in fondo al bosco nero
un luogo immondo che sembrava un cimitero
corvi scuri sopra il tetto della cava abbandonata
lucidavano il becco sopra carta vetrata
la stagione della caccia appena cominciata
cicatrici sulla faccia espressione allucinata
fiutava l' odore delle prede già da lontano
molti si aggrapparono alla fede fu tutto vano
si era risvegliato dal letargo dell' inverno
come un pipistrello cacciato fuori dall' inferno
il tempo si era fermato luccicante l' asfalto bagnato
che brillava sotto i fari di un furgone truccato
spinto alla velocità del vento sulla tangenziale
nessun mortale avrebbe mai potuto scappare
il suo respiro una trappola mortale
passione carnale che non poteva controllare
la sua voglia di mangiare un gioco brutale
speronava le sue vittime per farle schiantare
segni evidenti sopra le lamiere che graffiava
era un essere diabolico che si rigenerava
nutrendosi degli organi dei corpi che sventrava
dopo li ricamava con un filo fatto con la bava
li trascinava sul cassone dietro e se ne andava
fischiettava un canzone che ti tormentava
quella notte nessun folle poté più prender sonno
e quando venne giorno nessuno fece ritorno
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