作曲 : Ruggero Leoncavallo (CANIO) No, Pagliaccio non son; se il viso è pallido È di vergogna e smania di vendetta! L’uom riprende i suoi dritti, e il cor Che sanguina vuol sangue a lavar l’onta, O maledetta! No, Pagliaccio non son! Son quei che stolido ti raccolse Orfanella in su la via Quasi morta di fame, e un nome offriati Ed un amor ch’era febbre e follia! (DONNE) Comare, mi fa piangere! Par vera questa scena! (UOMINI) Zitte laggiù! Che diamine! (SILVIO) Io mi ritengo appena! (CANIO) Sperai, tanto il delirio Accecato m’aveva, Se non amor, pietà, mercè! Ed ogni sacrifizio Al cor, lieto, imponeva, E fidente credeva Più che in Dio stesso, in te! Ma il vizio alberga sol Nell’alma tua negletta: Tu viscere non hai... Sol legge è ‘l senso a te; Va, non merti il mio duol, O meretrice abbietta, Vo’ nello sprezzo mio Schiacciarti sotto i piè! (LA FOLLA) Bravo! (NEDDA) Ebben, se mi giudichi Di te indegna, mi scaccia in questo istante. (CANIO) Ah, ah! Di meglio chiedere Non dêi che correr tosto al caro amante. Sei furba! No, per Dio, tu resterai E ‘l nome del tuo ganzo mi dirai.