作词 : Giuseppe De Simone 作曲 : Giuseppe De Simone/Massimo Carola Come Fibra Giowe (testo di Giuseppe De Simone) (Musica di Giuseppe De Simone, Max Carola) © 2019 Maxsound di M. Carola notte nel ghetto giro per strada col freddo mi da un effetto st’erba tagliata , perfetto incontro qualcuno che amo qualcuno che odio, mi scontro con qualche ricordo, lui saluta mi incrocia distratto, poi sento dei passi e mi giro di scatto barboni, giardini, balconi, felpa coi buchi, siamo dei bruchi: aspettiamo da sempre trasformazioni. Il mio amico scende, prende sette montana, direzione metropolitana, due rosse, una bianca, una nera, tre rosa, la luna riflette sulle bombolette mentre il quartiere riposa. Passiamo mezz’ora a pittare, torce lontane, qualora qualcuno ci possa notare scappiamo firmando un pezzo non male. Nel buio mignotte lavorano ancora, senza sostare un momento, quest’ansia divora e cammino da un’ora stanotte da solo sotto il firmamento e penso. Tocca con le mani la mia oscurità (sono un ragazzo perso), in fondo ai miei occhi la mia identità (oppure fibra dell’universo?) Io vengo dal niente come la mia gente (sono un ragazzo perso) ma dove c’è tutto, non può nascere niente (oppure fibra dell’universo?) Il mostro dentro dice fammi spazio o me lo prendo, so che sarà difficile e per ora sto correndo, risale in superficie e mostra il suo volto orrendo, parla un’altra lingua che al momento non comprendo! non so mollare i social, non so rilassarmi in più se in strada ci si incrocia saluta prima tu se la mia voce e innocua guarda i miei occhi blu, se la mia pazienza è poca proverò a rialzarmi su. Tocca con le mani la mia oscurità (sono un ragazzo perso), in fondo ai miei occhi la mia identità (oppure fibra dell’universo)? Io vengo dal niente (sono un ragazzo perso) come la mia gente, ma dove c’è tutto, non può nascere niente (oppure fibra dell’universo)? su quei muretti tutti finti amici stretti la sostanza deliziava giá dai quindici dava speranza ai nostri vicoli non ci sentivamo più piccoli fanculo periferia di merda dove niente e vivo io non voglio che un altro ragazzo si perda in un cattivo giro quella follia si pregava come divinità ora scappo via perché sta droga non mi basterà ora dimostro a me , che il mostro in me si sente piccolo alla sete di amore che c’ho e salvare qualcuno col rap sarà il motivo per cui lo farò ! è strano quanto si debba toccare il fondo per cambiare piano per cambiare lo sfondo per cambiare piano ma a volte ti chiedi Com’è che tutto va di merda ma lo stesso non ti pieghi? Perché io mi chiedo ancora se Tocca con le mani la mia oscurità (sono un ragazzo perso), in fondo ai miei occhi la mia identità (oppure fibra dell’universo)? Io vengo dal niente come la mia gente (sono un ragazzo perso) ma dove c’è tutto, non può nascere niente (oppure fibra dell’universo)?